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Riqualificazione Centro Storico di Nole

La riqualificazione del centro storico di Nole si è conclusa nel 2021, scopri tutte le fasi dei lavori che hanno interessato la torre campanaria e la piazza del comune.

I lavori di ricostruzione della torre campanaria sono stati estesi alla riqualificazione di tutta la piazza Vittorio Emanuele, del ricetto, donando alla comunità un luogo dove ritrovarsi, divertirsi e conoscersi, un luogo dove vivere e giocare.

Il progetto di video reportage, durato quasi 2 anni, ha raccolto oltre 300.000 scatti, posizionando giornalmente una fotocamera affacciata sul cantiere del centro storico di Nole, da diverse angolazioni di ripresa, 56 ore di riprese aeree e da terra, oltre 96 ore di editing video.

Nel link seguente il video completo della ricostruzione https://www.youtube.com/watch?v=XGV24_FFKbM

Dopo la devastazione il dolore e il vuoto, abbiamo visto rinascere il campanile insieme ad una piazza completamente riqualificata. Vorremmo raccontarvi la storia del cantiere, lungo e molto impegnativo, confermato anche dai numeri:

  • 515 giorni di cantiere
  • 36.000 ore lavorate
  • 20 micropali di fondazione profondi 24 metri ciascuno
  • 190 tonnellate di acciaio per la struttura portante
  • 660 mq di laterizi per il rivestimento delle facciate
  • 180 gradini per raggiungere la sommità
  • 6 campane per un peso complessivo di 2 tonnellate
  • 4 quadranti di orologi di 2.5 metri di diametro
  • 3200 mq di materiali lapidei
  • totale riqualificazione energetica dell’illuminazione pubblica
  • € 2.520.000,00 il costo totale

Quello che oggi possiamo ammirare è la realizzazione di un sogno, una Nole più bella e vivibile. Abbiamo ricostruito i simboli della nostra identità e della nostra storia, abbiamo ritrovato uno spazio comunitario rigenerato a misura d’uomo, abbiamo fatto ripartire il paese dal suo cuore pulsante, il centro storico di Nole.

Vi abbiamo raccontato la storia di un grande cantiere perchè questa ormai è diventata la storia di nole e di ogni nolese che qui è vissuto, vive e vivrà.

Ci salutiamo come facevano i nostri vecchi “ALEGRI” e lasciamo cantare finalmente le nostre campane.

 

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